Se quello delle aree dismesse, in Lombardia come in altre regioni, è stato soprattutto un fenomeno industriale, oggi è necessario adottare uno sguardo nuovo. È tempo di riconoscerne l’articola-zione tipologica e funzionale. La fabbrica è una tra molteplici forme di abbandono presenti sul territorio lombardo accanto a terziario, immobili demaniali, aziende agricole, infrastrutture per la mobilità e capannoni della distribuzione commerciale. Il dismesso passa dalla condizione di ‘oggetto notevole’ a quella di presenza ordinaria, designando una qualità che può darsi ovunque in forme persino mimetiche. Lo scarto dall’oggetto notevole - e dallo sguardo analitico che lo ritaglia - esige un metodo attento alla relazione tra il luogo abbandonato e il contesto ambientale, paesistico, antropico di cui è parte. Un metodo per comprendere a scala territoriale in quali am-biti il dismesso si addensa, a partire da quali condizioni geografiche,insediative, infrastrutturali; dove e come acuisce il rischio ambientale, erode un paesaggio, disgrega un quadro di vita locale, ma suggerisce anche progetti e strategie di recupero non episodici. Un approccio territoriale al dismesso serve dunque a ragionare criticamente su passate esperienze di recupero ‘caso per caso’ e pone le premesse di una revisione degli strumenti di piano per una più efficace regia sovralocale della rigenerazione. Le sinergie tra progetti che moltiplicano la gamma delle dotazioni ecologiche e infrastrutturali nascono da pratiche solidali di pianificazione intercomunale.
Governare i territori della dismissione in Lombardia. Caratteri contesti prospettive
ARCIDIACONO, ANDREA;BRUZZESE, MARIA ANTONELLA;GAETA, LUCA;POGLIANI, LAURA
2015-01-01
Abstract
Se quello delle aree dismesse, in Lombardia come in altre regioni, è stato soprattutto un fenomeno industriale, oggi è necessario adottare uno sguardo nuovo. È tempo di riconoscerne l’articola-zione tipologica e funzionale. La fabbrica è una tra molteplici forme di abbandono presenti sul territorio lombardo accanto a terziario, immobili demaniali, aziende agricole, infrastrutture per la mobilità e capannoni della distribuzione commerciale. Il dismesso passa dalla condizione di ‘oggetto notevole’ a quella di presenza ordinaria, designando una qualità che può darsi ovunque in forme persino mimetiche. Lo scarto dall’oggetto notevole - e dallo sguardo analitico che lo ritaglia - esige un metodo attento alla relazione tra il luogo abbandonato e il contesto ambientale, paesistico, antropico di cui è parte. Un metodo per comprendere a scala territoriale in quali am-biti il dismesso si addensa, a partire da quali condizioni geografiche,insediative, infrastrutturali; dove e come acuisce il rischio ambientale, erode un paesaggio, disgrega un quadro di vita locale, ma suggerisce anche progetti e strategie di recupero non episodici. Un approccio territoriale al dismesso serve dunque a ragionare criticamente su passate esperienze di recupero ‘caso per caso’ e pone le premesse di una revisione degli strumenti di piano per una più efficace regia sovralocale della rigenerazione. Le sinergie tra progetti che moltiplicano la gamma delle dotazioni ecologiche e infrastrutturali nascono da pratiche solidali di pianificazione intercomunale.File | Dimensione | Formato | |
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