I secoli di storia che hanno contribuito a costruire il Continente Europeo hanno anche lasciato in eredità un patrimonio artistico, letterario, umanistico, sociale e architettonico di inestimabile valore, che è nostro dovere salvaguardare. In campo architettonico, il bene da preservare non è solo quello monumentale, la cui salvaguardia è di interesse condiviso, ma anche il patrimonio edilizio più modesto, quello costituito dai borghi antichi, anch’esso è una ricchezza che richiede attenzione e valorizzazione, infatti esso rappresenta un valore inestimabile poiché è espressione della storia e dell’evoluzione di una precisa parte del nostro territorio. Ma, qualunque intervento venga eseguito su un edificio esistente, richiede un approccio disciplinare e professionale differente rispetto ai classici approcci progettuali applicati alle nuove edificazioni; quindi, trattare la conservazione dell’esistente e dell’esistente storico è sicuramente un capitolo molto delicato nella prassi professionale di un progettista e richiede attenzione e cautela in ogni decisione. Solo grazie alla collaborazione tra professionisti di diverse discipline si è incominciato a studiare il problema dell’esistente in tutta la sua complessità e a cercare soluzioni di progetto adeguate ad ogni singola esigenza. Una collaborazione efficace è sicuramente quella che pone a dialogo discipline del restauro, delle strutture e del rilievo e controllo, in quanto possono offrire alla progettazione un quadro dell’esistente piuttosto oggettivo e delle soluzioni utili per la sua conservazione e il futuro riuso. Il cammino è comunque ancora lungo e non semplice, ma un’esperienza positiva in tal senso è quanto sviluppato nella ricerca svolta sul sito archeologico di Nemi, riassunta in questo libro, dove numerose e differenti competenze hanno lavorato in comune accordo per rispondere al meglio alle esigenze di tutela di un luogo significativo per la storia del nostro paese.
Il progetto strutturale delle coperture di protezione. Conoscenza delle condizioni ambientali, analisi del sito e progetto delle strutture.
GARAVAGLIA, ELSA
2015-01-01
Abstract
I secoli di storia che hanno contribuito a costruire il Continente Europeo hanno anche lasciato in eredità un patrimonio artistico, letterario, umanistico, sociale e architettonico di inestimabile valore, che è nostro dovere salvaguardare. In campo architettonico, il bene da preservare non è solo quello monumentale, la cui salvaguardia è di interesse condiviso, ma anche il patrimonio edilizio più modesto, quello costituito dai borghi antichi, anch’esso è una ricchezza che richiede attenzione e valorizzazione, infatti esso rappresenta un valore inestimabile poiché è espressione della storia e dell’evoluzione di una precisa parte del nostro territorio. Ma, qualunque intervento venga eseguito su un edificio esistente, richiede un approccio disciplinare e professionale differente rispetto ai classici approcci progettuali applicati alle nuove edificazioni; quindi, trattare la conservazione dell’esistente e dell’esistente storico è sicuramente un capitolo molto delicato nella prassi professionale di un progettista e richiede attenzione e cautela in ogni decisione. Solo grazie alla collaborazione tra professionisti di diverse discipline si è incominciato a studiare il problema dell’esistente in tutta la sua complessità e a cercare soluzioni di progetto adeguate ad ogni singola esigenza. Una collaborazione efficace è sicuramente quella che pone a dialogo discipline del restauro, delle strutture e del rilievo e controllo, in quanto possono offrire alla progettazione un quadro dell’esistente piuttosto oggettivo e delle soluzioni utili per la sua conservazione e il futuro riuso. Il cammino è comunque ancora lungo e non semplice, ma un’esperienza positiva in tal senso è quanto sviluppato nella ricerca svolta sul sito archeologico di Nemi, riassunta in questo libro, dove numerose e differenti competenze hanno lavorato in comune accordo per rispondere al meglio alle esigenze di tutela di un luogo significativo per la storia del nostro paese.File | Dimensione | Formato | |
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