At the end of the First World War people felt the need to honor the memory of the numerous soldiers who gave their lives for their Country. Towns and villages in every part of Italy wanted to commemorate their heroes by building monuments, steles, memorial stones and memorials. Moreover, due to a law issued in 1922, a tree was planted to honor every fallen soldier. This shaped memorial avenues and parks commemorating with living and growing features. Not only in the most important towns, but also in small villages, more or less complex memorials were built, commemorative avenues and gardens were set up and sometimes public buildings were dedicated to the memory of the dead. Erecting memorials was often a popular way to understand the terrible tragedy that had happened. Therefore, there were different reasons to build memorials: to reveal private pain, to demonstrate public gratitude and to remember, but also the attitude to demonstrate some examples for the future generations and also to exalt the war, in line with the Fascism principles. A recent inventory has analyzed the First World War memorials and connected commemorative parks and gardens built in the districts of Brescia, Milan, Monza and Brianza. The research was carried out by the Architectural Design Department of the Politecnico of Milan for the Lombardy Region as part of the activities focused on knowledge and enhancement of the Heritage of the First World War. Almost one thousand sites are listed: they represent an exceptional system of historical, architectural, cultural and landscape value that characterizes our cities and villages. This system needs to be better preserved and promoted to remember a fundamental moment of Italian and European history and to build a future of integration and peace. Alla conclusione della Prima Guerra Mondiale si manifesta la volontà di celebrare la memoria dei numerosi Caduti. Città, paesi e frazioni in tutta Italia decisero di ricordare i propri eroi con la costruzione di monumenti, steli, targhe, mausolei. Inoltre, ai sensi di una legge stipulata nel 1922, si iniziò a piantare un albero in memoria di ogni Caduto, formando dei viali e/o parchi delle Rimembranze per perpetuare il ricordo attraverso un elemento vegetale e quindi vivo. Non solo nei più importanti Comuni, ma anche nei piccoli paesi furono così costruiti monumenti, apposte targhe, realizzati viali e giardini delle Rimembranze, talvolta dedicati edifici pubblici. La volontà di erigere dei monumenti, spesso di derivazione popolare spontanea, nacque dal comune desiderio di dare un senso alla strage che si era compiuta, ma le ragioni della loro realizzazione risultano molteplici: l’esigenza di esprimere un dolore privato, la riconoscenza e la commemorazione pubblica, la necessità di ricordare connessa alla volontà di presentare degli esempi per le generazioni future, ma anche la ferma intenzione ad esaltare la guerra, in linea con i principi fondanti del Fascismo. Il saggio illustra un recente censimento dei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e ai connessi giardini e parchi commemorativi nelle province di Brescia, Milano e Monza e Brianza svolto dal Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano per conto della Regione Lombardia nell’ambito delle azioni finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio della Prima Guerra Mondiale. Tale ricerca ha individuato complessivamente quasi un migliaio di siti che costituiscono un eccezionale sistema di valore storico, architettonico, culturale e paesaggistico che caratterizza le nostre città e paesi e che necessita di essere meglio tutelato e promosso per ricordare un momento fondamentale della storia del nostro paese e dell’Europa e per costruire un futuro di integrazione e di pace.

WW1 MEMORIALS AND CONNECTED COMMEMORATIVE PARKS AND GARDENS IN LOMBARDY: A SYSTEM TO PRESERVE AND VALORIZE. I MONUMENTI AI CADUTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E I CONNESSI GIARDINI E PARCHI COMMEMORATIVI IN LOMBARDIA: UN SISTEMA DA TUTELARE E VALORIZZARE

CAZZANI, ALBERTA
2013-01-01

Abstract

At the end of the First World War people felt the need to honor the memory of the numerous soldiers who gave their lives for their Country. Towns and villages in every part of Italy wanted to commemorate their heroes by building monuments, steles, memorial stones and memorials. Moreover, due to a law issued in 1922, a tree was planted to honor every fallen soldier. This shaped memorial avenues and parks commemorating with living and growing features. Not only in the most important towns, but also in small villages, more or less complex memorials were built, commemorative avenues and gardens were set up and sometimes public buildings were dedicated to the memory of the dead. Erecting memorials was often a popular way to understand the terrible tragedy that had happened. Therefore, there were different reasons to build memorials: to reveal private pain, to demonstrate public gratitude and to remember, but also the attitude to demonstrate some examples for the future generations and also to exalt the war, in line with the Fascism principles. A recent inventory has analyzed the First World War memorials and connected commemorative parks and gardens built in the districts of Brescia, Milan, Monza and Brianza. The research was carried out by the Architectural Design Department of the Politecnico of Milan for the Lombardy Region as part of the activities focused on knowledge and enhancement of the Heritage of the First World War. Almost one thousand sites are listed: they represent an exceptional system of historical, architectural, cultural and landscape value that characterizes our cities and villages. This system needs to be better preserved and promoted to remember a fundamental moment of Italian and European history and to build a future of integration and peace. Alla conclusione della Prima Guerra Mondiale si manifesta la volontà di celebrare la memoria dei numerosi Caduti. Città, paesi e frazioni in tutta Italia decisero di ricordare i propri eroi con la costruzione di monumenti, steli, targhe, mausolei. Inoltre, ai sensi di una legge stipulata nel 1922, si iniziò a piantare un albero in memoria di ogni Caduto, formando dei viali e/o parchi delle Rimembranze per perpetuare il ricordo attraverso un elemento vegetale e quindi vivo. Non solo nei più importanti Comuni, ma anche nei piccoli paesi furono così costruiti monumenti, apposte targhe, realizzati viali e giardini delle Rimembranze, talvolta dedicati edifici pubblici. La volontà di erigere dei monumenti, spesso di derivazione popolare spontanea, nacque dal comune desiderio di dare un senso alla strage che si era compiuta, ma le ragioni della loro realizzazione risultano molteplici: l’esigenza di esprimere un dolore privato, la riconoscenza e la commemorazione pubblica, la necessità di ricordare connessa alla volontà di presentare degli esempi per le generazioni future, ma anche la ferma intenzione ad esaltare la guerra, in linea con i principi fondanti del Fascismo. Il saggio illustra un recente censimento dei monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e ai connessi giardini e parchi commemorativi nelle province di Brescia, Milano e Monza e Brianza svolto dal Dipartimento di Progettazione dell’Architettura del Politecnico di Milano per conto della Regione Lombardia nell’ambito delle azioni finalizzate alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio della Prima Guerra Mondiale. Tale ricerca ha individuato complessivamente quasi un migliaio di siti che costituiscono un eccezionale sistema di valore storico, architettonico, culturale e paesaggistico che caratterizza le nostre città e paesi e che necessita di essere meglio tutelato e promosso per ricordare un momento fondamentale della storia del nostro paese e dell’Europa e per costruire un futuro di integrazione e di pace.
2013
Re-enacting the Past. Museography for Conflict Heritage. Riattivare il passato. La museografia per l’eredità dei conflitti
9788862420648
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