Nella Milano uscita dalla Resistenza, prende sin da subito forma il progetto di istituire un “teatro d'arte per tutti”, un “pubblico servizio” necessario - scriverà Paolo Grassi in un articolo del 1946 - come i vigili del fuoco e la metropolitana. Un teatro con un repertorio internazionale ma attento alle proprie radici, secondo quanto espresso dal manifesto che ne suggella l’istituzione. Fondato da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, fu inaugurato il 14 maggio 1947 nello spazio messo a disposizione dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco socialista Antonio Greppi. La sala, collocata all’interno del quattrocentesco palazzo Carmagnola, in precedenza sede del dopolavoro dei dipendenti comunali e cinema di terza visione, era stata parzialmente riadattata per l’occasione dall’architetto Renzo Mongiardino. Nel 1952, Ernesto Rogers e Marco Zanuso progettano una ristrutturazione che conferisce al teatro l’assetto definitivo. È il primo atto di una collaborazione tra architetti politecnici e teatro che è rappresentata non solo dalla forma attuale della sede del teatro, ma anche da una serie di allestimenti scenici (da Ezio Frigerio a Pier Luigi Pizzi) che hanno segnato la storia del Piccolo sotto la direzione artistica di Giorgio Strehler. La sala di via Rovello sarà per lunghi anni l'unica sede del Piccolo Teatro, ma fin dagli anni '60 Paolo Grassi e Giorgio Strehler parlano della necessità di uno spazio più grande. Negli anni si susseguono proposte e studi mirati a trovare una collocazione migliore, nessuno dei quali giunge a compimento fino a quando nel 1977 l’amministrazione comunale propone di utilizzare l’ex Teatro Fossati. Marco Zanuso, incaricato del progetto, contribuirà a definire un programma complessivo per la creazione di una vera e propria cittadella della cultura teatrale, sperimentale e tradizionale, che prevede anche una generale riorganizzazione dell’area, purtroppo mai portata a compimento, impostata sulla riconnessione pedonale fra Brera e il Parco Sempione. Coinvolgendo l’area antistante il Fossati, liberatasi per la completata demolizione dell’Istituto Tecnico Schiapparelli, Zanuso avanza l’ipotesi di realizzare un complesso articolato in due teatri complementari: uno sperimentale, da 500 posti, ricavato dalla ristrutturazione del Fossati, e uno principale, da 1200 posti. Il Teatro Studio all’interno dell’ex Fossati viene inaugurato nel 1987, mentre i lavori per la costruzione dell’edificio maggiore si protraggono di dieci anni oltre il previsto.

Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

PROTASONI, SARA
2013-01-01

Abstract

Nella Milano uscita dalla Resistenza, prende sin da subito forma il progetto di istituire un “teatro d'arte per tutti”, un “pubblico servizio” necessario - scriverà Paolo Grassi in un articolo del 1946 - come i vigili del fuoco e la metropolitana. Un teatro con un repertorio internazionale ma attento alle proprie radici, secondo quanto espresso dal manifesto che ne suggella l’istituzione. Fondato da Paolo Grassi e Giorgio Strehler, fu inaugurato il 14 maggio 1947 nello spazio messo a disposizione dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco socialista Antonio Greppi. La sala, collocata all’interno del quattrocentesco palazzo Carmagnola, in precedenza sede del dopolavoro dei dipendenti comunali e cinema di terza visione, era stata parzialmente riadattata per l’occasione dall’architetto Renzo Mongiardino. Nel 1952, Ernesto Rogers e Marco Zanuso progettano una ristrutturazione che conferisce al teatro l’assetto definitivo. È il primo atto di una collaborazione tra architetti politecnici e teatro che è rappresentata non solo dalla forma attuale della sede del teatro, ma anche da una serie di allestimenti scenici (da Ezio Frigerio a Pier Luigi Pizzi) che hanno segnato la storia del Piccolo sotto la direzione artistica di Giorgio Strehler. La sala di via Rovello sarà per lunghi anni l'unica sede del Piccolo Teatro, ma fin dagli anni '60 Paolo Grassi e Giorgio Strehler parlano della necessità di uno spazio più grande. Negli anni si susseguono proposte e studi mirati a trovare una collocazione migliore, nessuno dei quali giunge a compimento fino a quando nel 1977 l’amministrazione comunale propone di utilizzare l’ex Teatro Fossati. Marco Zanuso, incaricato del progetto, contribuirà a definire un programma complessivo per la creazione di una vera e propria cittadella della cultura teatrale, sperimentale e tradizionale, che prevede anche una generale riorganizzazione dell’area, purtroppo mai portata a compimento, impostata sulla riconnessione pedonale fra Brera e il Parco Sempione. Coinvolgendo l’area antistante il Fossati, liberatasi per la completata demolizione dell’Istituto Tecnico Schiapparelli, Zanuso avanza l’ipotesi di realizzare un complesso articolato in due teatri complementari: uno sperimentale, da 500 posti, ricavato dalla ristrutturazione del Fossati, e uno principale, da 1200 posti. Il Teatro Studio all’interno dell’ex Fossati viene inaugurato nel 1987, mentre i lavori per la costruzione dell’edificio maggiore si protraggono di dieci anni oltre il previsto.
2013
Made in Polimi
9788837098810
Teatro, città, ricostruzione, spazi pubblici, luoghi della cultura
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/846001
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