Uno degli oggetti di design che ancora oggi ha maggior successo commerciale, sia per la forma (semplice, versatile ed efficiente), sia per il materiale utilizzato (la plastica ABS - acrilonitrile-butadiene-stirene - stampata a iniezione), sia per l’immagine (contenitori relativamente economici, colorati e brillanti, impilabili secondo composizioni variabili che comprendono la soluzione su ruote). I Componibili Round sono il risultato del lavoro in collaborazione tra Anna Castelli Ferrieri, una dei protagonisti del design e dell’architettura italiana nel secondo dopoguerra, e Giulio Castelli, ingegnere chimico e fondatore della Kartell Tra le prime donne a laurearsi in Architettura al Politecnico di Milano, Anna Castelli è stata socia di Ignazio Gardella e redattore di Casabella-Continuità con Franco Albini. Architetto, docente e designer, è soprattutto nota al pubblico come “la signora della plastica”: l’art director e progettista che più di ogni altro ha influenzato l’indirizzo dell’italiana Kartell, determinandone l’attuale orientamento sperimentale. Allievo di Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, Giulio Castelli si laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano nel 1949. Nello stesso anno fonda la Kartell, chiamando a collaborare i migliori designer: tra gli altri, i fratelli Castiglioni, Gae Aulenti, Joe Colombo, Marco Zanuso, Richard Sapper. Dapprincipio i designers sono chiamati a progettare oggetti d’uso quotidiano affrontando problemi antichi con un nuovo materiale, la plastica: il secchio, lo spremiagrumi, la paletta di Gino Colombini sono premiati con il Compasso d’oro all’inizio degli anni Cinquanta. A partire dalla fine degli anni Cinquanta, grazie alla scoperta del PTFE-politetrafluoroetilene, inizia anche la produzione nei settori dell’illuminazione e degli articoli da laboratorio. Negli anni Sessanta si apre la divisione Habitat: nel 1964 viene lanciata la seggiolina per bambini in plastica, progettata da Marco Zanuso e Richard Sapper, alla quale farà seguito la celebre sedia in plastica disegnata da Joe Colombo. È questo il periodo nel quale Anna Castelli Ferrieri entra stabilmente in azienda come responsabile del settore oggetti d’arredo. Durante la crisi petrolifera, la strategia dell’impresa si orienta sempre più marcatamente verso la qualità del design: nel 1972 Kartell è invitata a esporre al Moma di New York, dove presenta tre prototipi abitativi d’avanguarda progettati rispettivamente da Gae Aulenti, Ettore Sottsass e Marco Zanuso. Nello stesso anno viene istituito il centro Kappa, che corrisponde a una cultura di impresa capace di coniugare ricerca sui materiali, progettazione, controllo qualità, comunicazione, distribuzione e continuo lavoro di verifica e perfezionamento del prodotto.

Kartell componibili

PROTASONI, SARA
2013-01-01

Abstract

Uno degli oggetti di design che ancora oggi ha maggior successo commerciale, sia per la forma (semplice, versatile ed efficiente), sia per il materiale utilizzato (la plastica ABS - acrilonitrile-butadiene-stirene - stampata a iniezione), sia per l’immagine (contenitori relativamente economici, colorati e brillanti, impilabili secondo composizioni variabili che comprendono la soluzione su ruote). I Componibili Round sono il risultato del lavoro in collaborazione tra Anna Castelli Ferrieri, una dei protagonisti del design e dell’architettura italiana nel secondo dopoguerra, e Giulio Castelli, ingegnere chimico e fondatore della Kartell Tra le prime donne a laurearsi in Architettura al Politecnico di Milano, Anna Castelli è stata socia di Ignazio Gardella e redattore di Casabella-Continuità con Franco Albini. Architetto, docente e designer, è soprattutto nota al pubblico come “la signora della plastica”: l’art director e progettista che più di ogni altro ha influenzato l’indirizzo dell’italiana Kartell, determinandone l’attuale orientamento sperimentale. Allievo di Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, Giulio Castelli si laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano nel 1949. Nello stesso anno fonda la Kartell, chiamando a collaborare i migliori designer: tra gli altri, i fratelli Castiglioni, Gae Aulenti, Joe Colombo, Marco Zanuso, Richard Sapper. Dapprincipio i designers sono chiamati a progettare oggetti d’uso quotidiano affrontando problemi antichi con un nuovo materiale, la plastica: il secchio, lo spremiagrumi, la paletta di Gino Colombini sono premiati con il Compasso d’oro all’inizio degli anni Cinquanta. A partire dalla fine degli anni Cinquanta, grazie alla scoperta del PTFE-politetrafluoroetilene, inizia anche la produzione nei settori dell’illuminazione e degli articoli da laboratorio. Negli anni Sessanta si apre la divisione Habitat: nel 1964 viene lanciata la seggiolina per bambini in plastica, progettata da Marco Zanuso e Richard Sapper, alla quale farà seguito la celebre sedia in plastica disegnata da Joe Colombo. È questo il periodo nel quale Anna Castelli Ferrieri entra stabilmente in azienda come responsabile del settore oggetti d’arredo. Durante la crisi petrolifera, la strategia dell’impresa si orienta sempre più marcatamente verso la qualità del design: nel 1972 Kartell è invitata a esporre al Moma di New York, dove presenta tre prototipi abitativi d’avanguarda progettati rispettivamente da Gae Aulenti, Ettore Sottsass e Marco Zanuso. Nello stesso anno viene istituito il centro Kappa, che corrisponde a una cultura di impresa capace di coniugare ricerca sui materiali, progettazione, controllo qualità, comunicazione, distribuzione e continuo lavoro di verifica e perfezionamento del prodotto.
2013
Made in Polimi
9788837098810
Design, ABS, Kartell, Anna Castelli Ferrieri, Giulio Castelli
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