Seguendo il pensiero di ‘Claudio Magris’, il testo ‘chiude’ in forma di Postfazione ‘aperta’ il volume ViArtis, Sulle Rotte Mediterranee, risultato del primo anno della Ricerca ‘ViArtis – Cantieri Creativi d’Arte contemporanea in Calabria’, finanziata nell’ambito dei fondi POR dall’Assessorato alla Cultura, Università, Ricerca e Trasferimento tecnologico della Regione Calabria. Inseguendo i ‘Cantieri’ costruiti attorno alla Ricerca, lo scritto allude appunto alla profonda trasformazione che alcuni luoghi, per lo più abbandonati, possono intraprendere oggi attraverso piccole azioni di ‘riuso’ e ‘rigenerazione’ urbana, fondata sullo stretto rapporto tra arte e architettura. Ecco che allora, sullo sfondo delle case abbandonate di Pentadattilo, o lungo i Fortini di Arghillà, o ancora sulla antica Rocca di Scilla, i Cantieri creativi predisposti dai diversi architetti e studiosi coinvolti nella Ricerca, riappaiono nel libro come ‘icone’ di memorie abbandonate, nascoste nei differenti suoli dei territori attraversati e solo in parte emergenti tra le tracce ancora attive di un passato difficile da dimenticare. In questa direzione si è mossa infatti la sequenza degli eventi promossi da ViArtis, costruendo un laboratorio sperimentale di elvata estensione, in grado di assolvere ad un mandato sociale e culturale oggi ineludibile.
‘L’ Infinito viaggiare sulle rotte del mediterraneo’
BERTELLI, GUYA GRAZIA MARIA
2013-01-01
Abstract
Seguendo il pensiero di ‘Claudio Magris’, il testo ‘chiude’ in forma di Postfazione ‘aperta’ il volume ViArtis, Sulle Rotte Mediterranee, risultato del primo anno della Ricerca ‘ViArtis – Cantieri Creativi d’Arte contemporanea in Calabria’, finanziata nell’ambito dei fondi POR dall’Assessorato alla Cultura, Università, Ricerca e Trasferimento tecnologico della Regione Calabria. Inseguendo i ‘Cantieri’ costruiti attorno alla Ricerca, lo scritto allude appunto alla profonda trasformazione che alcuni luoghi, per lo più abbandonati, possono intraprendere oggi attraverso piccole azioni di ‘riuso’ e ‘rigenerazione’ urbana, fondata sullo stretto rapporto tra arte e architettura. Ecco che allora, sullo sfondo delle case abbandonate di Pentadattilo, o lungo i Fortini di Arghillà, o ancora sulla antica Rocca di Scilla, i Cantieri creativi predisposti dai diversi architetti e studiosi coinvolti nella Ricerca, riappaiono nel libro come ‘icone’ di memorie abbandonate, nascoste nei differenti suoli dei territori attraversati e solo in parte emergenti tra le tracce ancora attive di un passato difficile da dimenticare. In questa direzione si è mossa infatti la sequenza degli eventi promossi da ViArtis, costruendo un laboratorio sperimentale di elvata estensione, in grado di assolvere ad un mandato sociale e culturale oggi ineludibile.File | Dimensione | Formato | |
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