Gli anni ‘60 sono le quinte temporali del cambiamento della cultura nei confronti dell’ambiente. Da una tutela delle risorse fisiche realizzata prevalentemente per fini economici, tipica delle prime fasi del conservazionismo forestale promosso da Gifford Pinchot e trasformato in politica nazionale da Theodore Roosevelt (che ha ottenuto, co-me felice effetto secondario, la tutela federale di ampie superfici altrimenti destinate ai capricci dei privati), si passa, nel secondo dopoguerra, alla difesa della salute e al rico-noscimento dell’emergenza di nuovi valori ambientali. Se a partire dalla seconda metà del XIX secolo fino alla metà del XX, grazie ai contributi di personaggi come Henry David Thoreau, Ralph Waldo Emerson, George Perkins Marsh, Frederick Law Olmsted, Carl Schurz, John Wesley Powell, George Bird Grinnel, John Muir, insieme ai pochi ma influenti associati della National Audubon Society e del Sierra Club, gli Stati Uniti ave-vano assunto un atteggiamento più attento e responsabile nei confronti della natura, la seconda emergenza bellica mondiale aveva ricacciato la politica conservazionista, ripre-sa da Franklin Delano Roosevelt nell’ambito delle iniziative del New Deal, in fondo alla scala degli interessi nazionali. Nonostante questa forzata rinuncia, negli Stati Uniti si erano cominciate a diffondere, grazie alle iniziative del Presidente e ai programmi di tu-tela delle aree naturali amministrati dalle agenzie federali, alcune forme di consenso in-torno al tema della protezione delle risorse fisiche che diverranno la base sulla quale, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, si costituirà il moderno movimento ambientalista.

La terra dalla luna. Ovvero come la paura della bomba ha aiutato (negli Stati Uniti) la pianificazione ecologica

PALAZZO, DANILO
1997-01-01

Abstract

Gli anni ‘60 sono le quinte temporali del cambiamento della cultura nei confronti dell’ambiente. Da una tutela delle risorse fisiche realizzata prevalentemente per fini economici, tipica delle prime fasi del conservazionismo forestale promosso da Gifford Pinchot e trasformato in politica nazionale da Theodore Roosevelt (che ha ottenuto, co-me felice effetto secondario, la tutela federale di ampie superfici altrimenti destinate ai capricci dei privati), si passa, nel secondo dopoguerra, alla difesa della salute e al rico-noscimento dell’emergenza di nuovi valori ambientali. Se a partire dalla seconda metà del XIX secolo fino alla metà del XX, grazie ai contributi di personaggi come Henry David Thoreau, Ralph Waldo Emerson, George Perkins Marsh, Frederick Law Olmsted, Carl Schurz, John Wesley Powell, George Bird Grinnel, John Muir, insieme ai pochi ma influenti associati della National Audubon Society e del Sierra Club, gli Stati Uniti ave-vano assunto un atteggiamento più attento e responsabile nei confronti della natura, la seconda emergenza bellica mondiale aveva ricacciato la politica conservazionista, ripre-sa da Franklin Delano Roosevelt nell’ambito delle iniziative del New Deal, in fondo alla scala degli interessi nazionali. Nonostante questa forzata rinuncia, negli Stati Uniti si erano cominciate a diffondere, grazie alle iniziative del Presidente e ai programmi di tu-tela delle aree naturali amministrati dalle agenzie federali, alcune forme di consenso in-torno al tema della protezione delle risorse fisiche che diverranno la base sulla quale, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, si costituirà il moderno movimento ambientalista.
1997
Stati Uniti
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