L'articolo esamina l'elaborazione costruttiva dell'Ospedale San Luca, sede milanese dell'Istituto Auxologico Italiano, progettato da ITI Studio (Bruno e Tobia Marcotti ). L'edificio, concepito per "servire" e "proteggere", si configura secondo l'articolazione sulle geometrie, sugli arretramenti e sugli avanzamenti prospettici, ruotando il volume oltre il basamento di pietra e usando piani inclinati e sfalsati per generare un effetto di movimento. L'Ospedale si compone di nove piani fuori-terra, di un piano seminterrato e di tre piani interrati, comprensivi della hall per l'accoglienza dei pazienti: il primo e il secondo piano sono dedicati agli ambulatori e alle sale riunioni, il terzo piano accoglie i macchinari necessari al funzionamento degli impianti; dal quarto al settimo piano si inseriscono gli spazi per la degenza e, poi, l'ottavo piano prevede gli uffici amministrativi. L'apparato portante è composto da un unico corpo di fabbrica (fino al piano seminterrato) e lo schema strutturale è eseguito dai telai in c. a. gettato in opera costituiti dalle travi, dai pilastri e dai vani scala-ascensore (diretti a collaborare all'assorbimento dei carichi sia verticali sia orizzontali prodotti da vento e sisma). Il fronte di ingresso principale esplicita la realizzazione sulla zoccolatura rivestita in pietra: questa è sormontata dallo sviluppo compatto, aggettante e sfaccettato, rivestito in lamiera di zinco-titanio che avvolge la volumetria in un movimento a spirale. La zoccolatura rivestita in pietra è scavata in diagonale aprendo lo spazio alla scalinata d'ingresso e all'atrio del piano rialzato: questo, a tre altezze, sollevato dal piano stradale e racchiuso dalla parete vetrata, stabilisce il punto nodale nella percezione visiva. La costruzione si svolge sulla platea in c. a., come struttura di fondazione, dalla quale (lungo il perimetro dell'interrato) si elevano i contromuri in c. a. La formulazione del telaio strutturale principale si concentra rispetto all'irregolarità del lotto e alle esigenze distributive e di modulazione interne ai vari livelli, che non consentono di ottenere una maglia di elementi verticali costante con l'altezza. La modulazione planimetrica e localizzativa della costruzione si compone secondo l'assetto strutturale principale e l'intelaiatura eseguita in pilastri e travi di c. a., dirette a resistere anche ai sovraccarichi permanenti e variabili, alle azioni orizzontali di vento e sisma. L’applicazione dei sistema di involucro, eseguita nei confronti del corpo lineare (entro l'avvolgimento lapideo al livello basamentale) e del segmento volumetrico contiguo, osserva la modulazione ottenuta dai telai portanti nel riscontro dei diversi campi di facciata. Questi sono ordinati dalla chiusura verticale a montanti e traversi, comprensiva delle aperture ad anta e a wasistas, all'interno della trama geometrica e connettiva studiata secondo la variazione dimensionale delle specchiature.

"Tecniche esecutive". Asimmetria, mediazione tecnica e arte tettonica per l'edilizia sanitaria

NASTRI, MASSIMILIANO
2012-01-01

Abstract

L'articolo esamina l'elaborazione costruttiva dell'Ospedale San Luca, sede milanese dell'Istituto Auxologico Italiano, progettato da ITI Studio (Bruno e Tobia Marcotti ). L'edificio, concepito per "servire" e "proteggere", si configura secondo l'articolazione sulle geometrie, sugli arretramenti e sugli avanzamenti prospettici, ruotando il volume oltre il basamento di pietra e usando piani inclinati e sfalsati per generare un effetto di movimento. L'Ospedale si compone di nove piani fuori-terra, di un piano seminterrato e di tre piani interrati, comprensivi della hall per l'accoglienza dei pazienti: il primo e il secondo piano sono dedicati agli ambulatori e alle sale riunioni, il terzo piano accoglie i macchinari necessari al funzionamento degli impianti; dal quarto al settimo piano si inseriscono gli spazi per la degenza e, poi, l'ottavo piano prevede gli uffici amministrativi. L'apparato portante è composto da un unico corpo di fabbrica (fino al piano seminterrato) e lo schema strutturale è eseguito dai telai in c. a. gettato in opera costituiti dalle travi, dai pilastri e dai vani scala-ascensore (diretti a collaborare all'assorbimento dei carichi sia verticali sia orizzontali prodotti da vento e sisma). Il fronte di ingresso principale esplicita la realizzazione sulla zoccolatura rivestita in pietra: questa è sormontata dallo sviluppo compatto, aggettante e sfaccettato, rivestito in lamiera di zinco-titanio che avvolge la volumetria in un movimento a spirale. La zoccolatura rivestita in pietra è scavata in diagonale aprendo lo spazio alla scalinata d'ingresso e all'atrio del piano rialzato: questo, a tre altezze, sollevato dal piano stradale e racchiuso dalla parete vetrata, stabilisce il punto nodale nella percezione visiva. La costruzione si svolge sulla platea in c. a., come struttura di fondazione, dalla quale (lungo il perimetro dell'interrato) si elevano i contromuri in c. a. La formulazione del telaio strutturale principale si concentra rispetto all'irregolarità del lotto e alle esigenze distributive e di modulazione interne ai vari livelli, che non consentono di ottenere una maglia di elementi verticali costante con l'altezza. La modulazione planimetrica e localizzativa della costruzione si compone secondo l'assetto strutturale principale e l'intelaiatura eseguita in pilastri e travi di c. a., dirette a resistere anche ai sovraccarichi permanenti e variabili, alle azioni orizzontali di vento e sisma. L’applicazione dei sistema di involucro, eseguita nei confronti del corpo lineare (entro l'avvolgimento lapideo al livello basamentale) e del segmento volumetrico contiguo, osserva la modulazione ottenuta dai telai portanti nel riscontro dei diversi campi di facciata. Questi sono ordinati dalla chiusura verticale a montanti e traversi, comprensiva delle aperture ad anta e a wasistas, all'interno della trama geometrica e connettiva studiata secondo la variazione dimensionale delle specchiature.
2012
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