Scrivevo nell’introduzione alla prima edizione: “[...] non esiste più nulla di sacro da dissacrare, probabilmente perché, a torto o a ragione, con massimalismo o con precisione, tutto è già stato dissacrato”. Mi riconosco ancora in questa radicale affer- mazione, anche se negli anni certa reazionarietà che contraddistingueva i miei scrit- ti si è andata mitigando per lasciare maggiore spazio ad una riflessione “tollerante”, che accogliesse fra le proprie istanze anche gli aspetti giustificativi di un momento storico, il nostro, in cui l’architettura è scesa dal piedistallo. Oggi – inteso come periodo iniziato con la rivoluzione informatica e digitale degli anni novanta del secolo scorso – il discorso sull’architettura si è connotato di una costruzione meno aulica, più legata all’opinione anche non specialistica, alla “gene- ricità” propria di tanti teorici contemporanei. Dieci anni fa non sarei stato così trans- igente in queste posizioni, ma una considerazione proposta da Ratzinger nella sua enciclica “Caritas in veritate” mi ha provocato un nuovo paradigma – più positivo – di riflessione.

Building by Signs. Disegno memoria progetto

BIANCHI, ALESSANDRO
2004-01-01

Abstract

Scrivevo nell’introduzione alla prima edizione: “[...] non esiste più nulla di sacro da dissacrare, probabilmente perché, a torto o a ragione, con massimalismo o con precisione, tutto è già stato dissacrato”. Mi riconosco ancora in questa radicale affer- mazione, anche se negli anni certa reazionarietà che contraddistingueva i miei scrit- ti si è andata mitigando per lasciare maggiore spazio ad una riflessione “tollerante”, che accogliesse fra le proprie istanze anche gli aspetti giustificativi di un momento storico, il nostro, in cui l’architettura è scesa dal piedistallo. Oggi – inteso come periodo iniziato con la rivoluzione informatica e digitale degli anni novanta del secolo scorso – il discorso sull’architettura si è connotato di una costruzione meno aulica, più legata all’opinione anche non specialistica, alla “gene- ricità” propria di tanti teorici contemporanei. Dieci anni fa non sarei stato così trans- igente in queste posizioni, ma una considerazione proposta da Ratzinger nella sua enciclica “Caritas in veritate” mi ha provocato un nuovo paradigma – più positivo – di riflessione.
2004
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