La geometria nasce dalla necessità di misurare la realtà fisica con il significato letterale di misura della terra. I filosofi greci hanno sviluppato l’aritmetica dalla misura delle grandezze che esprimono le distanze tra elementi visibili, attraverso il ricorso a forme piane e solide derivate da 3 primitive astratte (punto, linea, piano), trasformando le forme in numeri e riportandole quindi ad una dimensione astratta. Già in tempi remoti, questo passaggio ha aperto la strada a tutti i sistemi di misura delle grandezze fisiche e quindi alla possibilità di controllo di tutti i fenomeni riconducibili a parametri costanti, permettendo anche la comparazione di fattori o manifestazioni non riducibili alle dimensioni dei sistemi di grandezza fondamentali (distanza, peso, capacità). Il numero e il calcolo si sono così affermati come strumenti essenziali per la quantificazione dei fenomeni e in seguito ne hanno permesso la trasposizione digitale. La geometria, che con il passaggio tra forma e numero permette anche l’associazione della musica alle arti formali, si offre come strumento di ricerca globale. La geometria è stata il primo riferimento stabile anche per la misura del colore, e su di essa si basano i principali modelli teorici costruiti per spiegare il fenomeno e controllare le relazioni tra le sue diverse manifestazioni. La continuità del fenomeno richiede sistemi ordinati che permettano di riferire il colore a un numero ridotto di elementi primari e ne misurano le quantità. L’astrazione che traspone il colore in forma risolve il problema della quantificazione dei suoi componenti con la misura delle quantità relative e permette di sviluppare sistemi nei quali il modello teorico diventa strumento di applicazioni tecniche di interesse pratico, a partire dalla miscelazione dei pigmenti (o delle luci) nelle diverse gradazioni cromatiche. Il modello geometrico, visibile nella sua forma, esprime le quantità in distanze e angoli. Come tutte le figure analogiche, il rapporto forma-colore è facile da visualizzare e memorizzare e quindi l’associazione ad un fenomeno che riguarda la visione è immediata e in un certo senso naturale (ovvia). Tutti conoscono la ruota cromatica e la sfera che da essa deriva come espressioni geometriche del colore e strumenti di una sua misurazione scientifica ad uso dei pittori, anche grazie alla loro affermazione ad opera dei maestri del Bauhaus, Itten in particolare, che su questo sistema hanno basato la loro teorizzazione pittorica e la stessa didattica del colore. Il ricorso alla geometria come elemento comune va però oltre il suo radicamento nella cultura tedesca, come una conseguenza lineare della volontà di trovare un nesso comune tra le arti, in primis tra pittura e scultura-architettura, quindi tra colore e forma. Il cerchio e la sfera sono solo i modelli più comuni di un panorama ben più articolato articolato di forme piane e tridimensionali, che oltre un significativo interesse storico possono offrire nuovi spunti di ricerca per il controllo del colore.

Le geometrie del colore. La forma come spiegazione e misura

ROSSI, MICHELA
2012-01-01

Abstract

La geometria nasce dalla necessità di misurare la realtà fisica con il significato letterale di misura della terra. I filosofi greci hanno sviluppato l’aritmetica dalla misura delle grandezze che esprimono le distanze tra elementi visibili, attraverso il ricorso a forme piane e solide derivate da 3 primitive astratte (punto, linea, piano), trasformando le forme in numeri e riportandole quindi ad una dimensione astratta. Già in tempi remoti, questo passaggio ha aperto la strada a tutti i sistemi di misura delle grandezze fisiche e quindi alla possibilità di controllo di tutti i fenomeni riconducibili a parametri costanti, permettendo anche la comparazione di fattori o manifestazioni non riducibili alle dimensioni dei sistemi di grandezza fondamentali (distanza, peso, capacità). Il numero e il calcolo si sono così affermati come strumenti essenziali per la quantificazione dei fenomeni e in seguito ne hanno permesso la trasposizione digitale. La geometria, che con il passaggio tra forma e numero permette anche l’associazione della musica alle arti formali, si offre come strumento di ricerca globale. La geometria è stata il primo riferimento stabile anche per la misura del colore, e su di essa si basano i principali modelli teorici costruiti per spiegare il fenomeno e controllare le relazioni tra le sue diverse manifestazioni. La continuità del fenomeno richiede sistemi ordinati che permettano di riferire il colore a un numero ridotto di elementi primari e ne misurano le quantità. L’astrazione che traspone il colore in forma risolve il problema della quantificazione dei suoi componenti con la misura delle quantità relative e permette di sviluppare sistemi nei quali il modello teorico diventa strumento di applicazioni tecniche di interesse pratico, a partire dalla miscelazione dei pigmenti (o delle luci) nelle diverse gradazioni cromatiche. Il modello geometrico, visibile nella sua forma, esprime le quantità in distanze e angoli. Come tutte le figure analogiche, il rapporto forma-colore è facile da visualizzare e memorizzare e quindi l’associazione ad un fenomeno che riguarda la visione è immediata e in un certo senso naturale (ovvia). Tutti conoscono la ruota cromatica e la sfera che da essa deriva come espressioni geometriche del colore e strumenti di una sua misurazione scientifica ad uso dei pittori, anche grazie alla loro affermazione ad opera dei maestri del Bauhaus, Itten in particolare, che su questo sistema hanno basato la loro teorizzazione pittorica e la stessa didattica del colore. Il ricorso alla geometria come elemento comune va però oltre il suo radicamento nella cultura tedesca, come una conseguenza lineare della volontà di trovare un nesso comune tra le arti, in primis tra pittura e scultura-architettura, quindi tra colore e forma. Il cerchio e la sfera sono solo i modelli più comuni di un panorama ben più articolato articolato di forme piane e tridimensionali, che oltre un significativo interesse storico possono offrire nuovi spunti di ricerca per il controllo del colore.
2012
Colore e colorimetria vol VIII/A
8838761361
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