Lodovico Barbiano di Belgiojoso è mancato sabato 10 aprile all’età di novantaquattro anni. Lo ricordiamo pubblicando una sintesi della conferenza che il maestro tenne presso l’Aula Volta dell’Università degli Studi di Pavia la sera del 19 febbraio 1993 ove raccontò l’esperienza dei BBPR, neolaureati, che con M. Mazzocchi, l’ingegnere pavese Ernesto Aleati, e il garlaschese poliedrico Gaetano Ciocca che curò l'aspetto politico e sociale del piano, parteciparono al concorso per il Piano Regolatore Generale di Pavia del 1933-34, elaborando il progetto all'interno di un locale della caserma presso la quale svolgevano il servizio di leva. Il progetto, ad esclusione di scelte tipiche dell’epoca e comuni a molti progetti di concorso, era decisamente innovativo e proponeva soluzioni a problemi nodali di Pavia ancora attuali, alcuni realizzati, come la tangenziale, altri ancora irrisolti quale la sistemazione balneare delle rive del Ticino. Risultò vincitore del concorso il progetto redatto dall'architetto Carlo Morandotti, in seguito parzialmente accolto e trasformato dall’Ufficio Tecnico Comunale. L'articolo riporta alcuni stralci tratti da un colloquio e dalla conferenza citata organizzata dall’Ordine degli Architetti di Pavia a cura di Remo Dorigati e Vittorio Prina.

Un ricordo di Lodovico Barbiano di Belgiojoso

PRINA, VITTORIO
2004-01-01

Abstract

Lodovico Barbiano di Belgiojoso è mancato sabato 10 aprile all’età di novantaquattro anni. Lo ricordiamo pubblicando una sintesi della conferenza che il maestro tenne presso l’Aula Volta dell’Università degli Studi di Pavia la sera del 19 febbraio 1993 ove raccontò l’esperienza dei BBPR, neolaureati, che con M. Mazzocchi, l’ingegnere pavese Ernesto Aleati, e il garlaschese poliedrico Gaetano Ciocca che curò l'aspetto politico e sociale del piano, parteciparono al concorso per il Piano Regolatore Generale di Pavia del 1933-34, elaborando il progetto all'interno di un locale della caserma presso la quale svolgevano il servizio di leva. Il progetto, ad esclusione di scelte tipiche dell’epoca e comuni a molti progetti di concorso, era decisamente innovativo e proponeva soluzioni a problemi nodali di Pavia ancora attuali, alcuni realizzati, come la tangenziale, altri ancora irrisolti quale la sistemazione balneare delle rive del Ticino. Risultò vincitore del concorso il progetto redatto dall'architetto Carlo Morandotti, in seguito parzialmente accolto e trasformato dall’Ufficio Tecnico Comunale. L'articolo riporta alcuni stralci tratti da un colloquio e dalla conferenza citata organizzata dall’Ordine degli Architetti di Pavia a cura di Remo Dorigati e Vittorio Prina.
2004
BBPR; Milano; Pavia; Movimento Moderno; Piano Regolatore
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/670963
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