Nell’intera opera del regista Stanley Kubrick troviamo elementi architettonici fondamentali per la struttura dei film che assume a sua volta caratteristiche compositive di carattere architettonico. Kubrick si presta molto a questa analisi (1), essendo tutta la sua opera un gioco di costruzioni, geometrie, rimandi, elementi che si ripetono secondo strutture costanti, mentre i suoi film sono un campionario di generi diversi, dall’horror alla fantascienza, alla commedia satirica, al noir, al poliziesco, al film di guerra, al film storico,…; ad esempio la struttura compositiva di Shining è simmetrica, divisa in due parti (l’ascesa e la caduta) uguali e opposte, come se a metà fosse posto un grande specchio per cui ogni episodio della prima parte si ripete nella seconda con un carattere opposto; la stessa struttura di ascesa e caduta è individuabile in Barry Lyndon. La simmetria, la maglia ortogonale, la circolarità, il doppio (riflesso e opposto), il labirinto, le forme geometriche semplici (quadrato, cerchio, poligono – prisma, sfera, cilindro) e altre sono strutture che si ripetono in molte sequenze ed in ogni film. I caratteri e gli elementi architettonici definiscono lo spazio scandendo e modificando anche il tempo e la struttura compositiva dei film. Non dimentichiamo che Kubrick esordisce come fotografo (2); da qui nasce l’attenzione maniacale per la composizione delle immagini, per i particolari e la luce: in ogni ripresa la composizione è perfetta come in una fotografia o in un dipinto. Proverbiale è lo studio per le ambientazioni che portano Kubrick a immense ricerche, ad esempio su tutte le riviste d’architettura dell’epoca per scegliere gli arredi di Arancia Meccanica, o sulla pittura settecentesca per le riprese di Barry Lyndon, ove ogni scena ha un dipinto di riferimento. Barry Lyndon è girato con uno speciale obiettivo (lo stesso della navicella Sputnik) quasi al buio, solo alla luce delle candele per ricreare le stesse condizioni di luminosità dell’epoca (tra mille difficoltà a causa delle scene girate decine di volte, come sempre nel metodo di Kubrick, con le candele che, consumandosi velocemente, sono da sostituire di continuo). Anche il montaggio segue ragioni compositive e spesso ogni scena viene descritta su di un foglio, sistemata sul pavimento accanto alle altre e spostata come se Kubrick giocasse una partita a scacchi (attività da lui prediletta e spesso citata in molti film). In seguito l'articolo individua e descrive una serie di elementi architettonici fondamentali che si ripetono costantemente nei film di Kubrick.

Stanley Kubrick, la perfezione compositiva e la costruzione dello spazio

PRINA, VITTORIO
2004-01-01

Abstract

Nell’intera opera del regista Stanley Kubrick troviamo elementi architettonici fondamentali per la struttura dei film che assume a sua volta caratteristiche compositive di carattere architettonico. Kubrick si presta molto a questa analisi (1), essendo tutta la sua opera un gioco di costruzioni, geometrie, rimandi, elementi che si ripetono secondo strutture costanti, mentre i suoi film sono un campionario di generi diversi, dall’horror alla fantascienza, alla commedia satirica, al noir, al poliziesco, al film di guerra, al film storico,…; ad esempio la struttura compositiva di Shining è simmetrica, divisa in due parti (l’ascesa e la caduta) uguali e opposte, come se a metà fosse posto un grande specchio per cui ogni episodio della prima parte si ripete nella seconda con un carattere opposto; la stessa struttura di ascesa e caduta è individuabile in Barry Lyndon. La simmetria, la maglia ortogonale, la circolarità, il doppio (riflesso e opposto), il labirinto, le forme geometriche semplici (quadrato, cerchio, poligono – prisma, sfera, cilindro) e altre sono strutture che si ripetono in molte sequenze ed in ogni film. I caratteri e gli elementi architettonici definiscono lo spazio scandendo e modificando anche il tempo e la struttura compositiva dei film. Non dimentichiamo che Kubrick esordisce come fotografo (2); da qui nasce l’attenzione maniacale per la composizione delle immagini, per i particolari e la luce: in ogni ripresa la composizione è perfetta come in una fotografia o in un dipinto. Proverbiale è lo studio per le ambientazioni che portano Kubrick a immense ricerche, ad esempio su tutte le riviste d’architettura dell’epoca per scegliere gli arredi di Arancia Meccanica, o sulla pittura settecentesca per le riprese di Barry Lyndon, ove ogni scena ha un dipinto di riferimento. Barry Lyndon è girato con uno speciale obiettivo (lo stesso della navicella Sputnik) quasi al buio, solo alla luce delle candele per ricreare le stesse condizioni di luminosità dell’epoca (tra mille difficoltà a causa delle scene girate decine di volte, come sempre nel metodo di Kubrick, con le candele che, consumandosi velocemente, sono da sostituire di continuo). Anche il montaggio segue ragioni compositive e spesso ogni scena viene descritta su di un foglio, sistemata sul pavimento accanto alle altre e spostata come se Kubrick giocasse una partita a scacchi (attività da lui prediletta e spesso citata in molti film). In seguito l'articolo individua e descrive una serie di elementi architettonici fondamentali che si ripetono costantemente nei film di Kubrick.
2004
cinema; Kubrick; film; spazio; composizione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/670948
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