l’Olanda è stata all’avanguardia a partire dalla legge urbanistica e sull’edilizia sociale del 1901, è anche vero che l’azione reciproca tra suolo ed economia urbana delle maggiori città del Randstad, sviluppatasi nel corso dei secoli precedenti ha avuto risvolti e conseguenze indesiderate alla lunga capaci di portare alle estreme conseguenze la tensione tra regime delle acque, zone urbanizzate e retroterra agrario. Su questo terreno si è mossa nei decenni passati l’azione urbanistica delle tre maggiori città: Amsterdam, Rotterdam e l’Aja nella consapevolezza della necessità di una strategia da “città policentrica”, coerente con la tradizione insediativi del sistema che fa loro da corona doveva discendere un rapporto qualitativamente più elevato con l’uso del suolo e le stratificazioni el paesaggio urbanizzato. All’interno di una tradizione culturale tanto significativa e di così lungo periodo, al centro di influenze altrettanto forti e contrastanti, quali quelle espresse dalle recenti ideologie legate all’idea delle metropoli urbane, gli architetti urbanisti Palmboom e Van den Bout a partire dagli anni novanta, hanno messo a frutto l’esperienza accumulata presso l’ufficio urbanistico della città di Rotterdam e sulla spinta di una propria ed originale sensibilità civile, si sono dedicati ad un’idea di pianificazione per la quale il disegno, come forma di ricerca e capacità di sintesi delle proposte, ha assunto un ruolo primario.

Il disegno del nuovo paesaggio – nella metropoli olandese contemporanea

FOSSO, MARIO
2006-01-01

Abstract

l’Olanda è stata all’avanguardia a partire dalla legge urbanistica e sull’edilizia sociale del 1901, è anche vero che l’azione reciproca tra suolo ed economia urbana delle maggiori città del Randstad, sviluppatasi nel corso dei secoli precedenti ha avuto risvolti e conseguenze indesiderate alla lunga capaci di portare alle estreme conseguenze la tensione tra regime delle acque, zone urbanizzate e retroterra agrario. Su questo terreno si è mossa nei decenni passati l’azione urbanistica delle tre maggiori città: Amsterdam, Rotterdam e l’Aja nella consapevolezza della necessità di una strategia da “città policentrica”, coerente con la tradizione insediativi del sistema che fa loro da corona doveva discendere un rapporto qualitativamente più elevato con l’uso del suolo e le stratificazioni el paesaggio urbanizzato. All’interno di una tradizione culturale tanto significativa e di così lungo periodo, al centro di influenze altrettanto forti e contrastanti, quali quelle espresse dalle recenti ideologie legate all’idea delle metropoli urbane, gli architetti urbanisti Palmboom e Van den Bout a partire dagli anni novanta, hanno messo a frutto l’esperienza accumulata presso l’ufficio urbanistico della città di Rotterdam e sulla spinta di una propria ed originale sensibilità civile, si sono dedicati ad un’idea di pianificazione per la quale il disegno, come forma di ricerca e capacità di sintesi delle proposte, ha assunto un ruolo primario.
2006
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