La storia dell’edilizia residenziale pubblica è in parte anche la storia di una progressiva involuzione, di una riduttiva interpretazione di un ruolo che, da stimolo e propositività, si è troppo spesso piegato a logiche burocratiche ripetitive di metodi e modelli che corrette analisi davano già per superati. Se ripercorriamo le impostazioni progettuali dalle realizzazioni Ina-Casa ad oggi non possiamo non constare un impoverimento della ricerca morfologica, tipologica e tecnologica entro logiche che non trovano giustificazioni di razionalità, economicità e miglioramento delle complessive condizioni abitative. La rinuncia alla ricerca progettuale, in primis all’interno degli Enti, è un dato che progressivamente ha contribuito a determinare un preoccupante abbassamento della qualità complessiva. Anche dove l’edilizia residenziale viene realizzata con piani e progetti di notevole respiro per dimensione, rilevanza dimensionale, mix funzionali significativi – utilizzando la forma consorziale a controllo pubblico dell’edilizia convenzionata e agevolata che rappresenta il dato più rilavante della fase presente, con margini economici che dovrebbero consentire di esplicitare una maggiore qualità – verifichiamo, come nei casi dei Programmi di recupero urbano recentemente ultimati, soluzioni molto discutibili sul piano della qualità complessiva e che, nella maggior parte dei casi, riproducono contesti inadeguati sia a livello della funzionalità urbanistica che dei caratteri architettonici e tecnologici dell’architettura. E’ evidente la necessità di affrontare a questa scala il progetto con un respiro sperimentale che metta in conto una approfondita ricerca e una tensione che vada oltre la proposizione di tipologie e morfologie correnti che ripropongono un’immagine certamente non stimolante delle zone di espansione delle città. Il progetto dell’architettura, anche alla scala dell’alloggio, condensa molti aspetti socioculturali che la modernità, attraverso le avanguardie e la ricerca, ci ha consegnato con una accentuata consapevolezza dei limiti di uno sviluppo non motivato e ha verificato con gli strumenti delle conoscenze oggi a disposizione. Il progetto è lo strumento principe per simulazioni ed analisi che consentono l’anticipazione e la previsione, con la prospettiva di contenere errori e criticità al fine di limitare danni; la chiara esplicitazione degli obiettivi e delle logiche complesse di costruzione del progetto predispone quella razionalità che il progetto consapevole sempre precorre con la coscienza del limite, e, quindi, del superamento dei risultati conseguiti.

Storia e prospettive della residenza sociale in Italia

SCHIAFFONATI, FABRIZIO
2004-01-01

Abstract

La storia dell’edilizia residenziale pubblica è in parte anche la storia di una progressiva involuzione, di una riduttiva interpretazione di un ruolo che, da stimolo e propositività, si è troppo spesso piegato a logiche burocratiche ripetitive di metodi e modelli che corrette analisi davano già per superati. Se ripercorriamo le impostazioni progettuali dalle realizzazioni Ina-Casa ad oggi non possiamo non constare un impoverimento della ricerca morfologica, tipologica e tecnologica entro logiche che non trovano giustificazioni di razionalità, economicità e miglioramento delle complessive condizioni abitative. La rinuncia alla ricerca progettuale, in primis all’interno degli Enti, è un dato che progressivamente ha contribuito a determinare un preoccupante abbassamento della qualità complessiva. Anche dove l’edilizia residenziale viene realizzata con piani e progetti di notevole respiro per dimensione, rilevanza dimensionale, mix funzionali significativi – utilizzando la forma consorziale a controllo pubblico dell’edilizia convenzionata e agevolata che rappresenta il dato più rilavante della fase presente, con margini economici che dovrebbero consentire di esplicitare una maggiore qualità – verifichiamo, come nei casi dei Programmi di recupero urbano recentemente ultimati, soluzioni molto discutibili sul piano della qualità complessiva e che, nella maggior parte dei casi, riproducono contesti inadeguati sia a livello della funzionalità urbanistica che dei caratteri architettonici e tecnologici dell’architettura. E’ evidente la necessità di affrontare a questa scala il progetto con un respiro sperimentale che metta in conto una approfondita ricerca e una tensione che vada oltre la proposizione di tipologie e morfologie correnti che ripropongono un’immagine certamente non stimolante delle zone di espansione delle città. Il progetto dell’architettura, anche alla scala dell’alloggio, condensa molti aspetti socioculturali che la modernità, attraverso le avanguardie e la ricerca, ci ha consegnato con una accentuata consapevolezza dei limiti di uno sviluppo non motivato e ha verificato con gli strumenti delle conoscenze oggi a disposizione. Il progetto è lo strumento principe per simulazioni ed analisi che consentono l’anticipazione e la previsione, con la prospettiva di contenere errori e criticità al fine di limitare danni; la chiara esplicitazione degli obiettivi e delle logiche complesse di costruzione del progetto predispone quella razionalità che il progetto consapevole sempre precorre con la coscienza del limite, e, quindi, del superamento dei risultati conseguiti.
2004
Il progetto nei programmi complessi di intervento. L'esperienza del Contratto di Quartiere San Giuseppe Baia del Re di Piacenza
9788870907209
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