Moisey Yakovlevich Ginzburg (Minsk, 1892 - Moscow, 1946), architect and theorist, was the most important ideologue of the constructivist movement in architecture and created some of the most iconic works of Soviet avant-garde architecture as well as many unrealised projects. His figure as a designer and theorist is widely documented in several publications, and in the monography by S. O. Khan-Magomedov published in the 70s. In this work, we deal with his figure as a professor in the School of VChUTEMAS (from 1926 VChUTEIN) in Moscow, which together with the Bauhaus constituted in its short period of activity from 1920 to 1930 one of the most productive experiences of the avant-garde in the field of teaching the disciplines of design, whose echo had a significant influence in the most important schools of architecture in the world during the twentieth century. To reconstruct the contents of his teaching in the VChUTEMAS-VChUTEIN School, some of his key projects developed during the years of activity in the School are considered: the House of Narkomfin in Moscow, the House of Government in Alma-Ata, the de-urbanist projects for the socialist settlement in Moscow and the Urals, the Palace of Soviets (his last constructivist project). Of the corpus of his theoretical writings, those from 1921 to 1933 are analysed, including Rhythm in Architecture, Style and Epoch, Dwelling, the essays and editorial articles of the magazine "Sovremennaja Arkhitektura", with a coda of essays from the 1940s. In the Appendix following the chapters are collected texts, never before translated into English, related to his activity as a professor of the theory of architectural composition and the history of architecture, including: the term "Architecture" from the Dictionary of Artistic Terms of the Academy of Artistic Sciences of the USSR (1923), the review by P. Muratov of Rhythm in architecture (1923), the "Program of the course of Theory of Architectural Composition of 1926", "Constructivism as a laboratory pedagogical method (Prolusion to the course of theory of architectural composition of 1927)", "Colour in architecture" (1929), "Experiment of application of the method of materialistic dialectics for the elaboration of a didactic program of architectural design (1930)"; to these are added three writings of the 1940s - "Creative Process and Creative Method", "Questions of Tectonics and Modern Architecture" - (which were part of a treatise on the theory of architectural composition, still unpublished) and the introduction to the General History of Architecture edited by him for the Academy of Architecture of the USSR.

Moisej Jakovlevič Ginzburg (Minsk, 1892 - Mosca,1946), architetto e teorico è stato il più importante ideologo del movimento costruttivista in architettura, ed ha realizzato alcune delle opere più iconiche dell’architettura dell’avanguardia sovietica oltre ad un nutrito numero di progetti non realizzati. La sua figura di progettista e teorico è ampiamente documentata in diverse pubblicazioni, già uscite in italiano negli anni ‘70. In questo lavoro ci occupiamo della sua figura come docente nella Scuola del VChUTEMAS (dal 1926 VChUTEIN) a Mosca, che insieme al Bauhaus ha costituito nel suo breve periodo di attività dal 1920 al 1930 una delle esperienze più produttive dell’avanguardia nel campo della didattica delle discipline del progetto, la cui eco ha avuto un’influenza significativa nelle più importanti Scuole di architettura nel mondo nel corso del Novecento. Per ricostruire i contenuti del suo insegnamento nella Scuola del VChUTEMAS-VChUTEIN abbiamo considerato alcuni suoi progetti chiave elaborati negli anni di attività nella Scuola: la Casa del Narkomfin a Mosca, la Casa del Governo di Alma-ata, i progetti disurbanisti per l’insediamento socialista a Mosca e negli Urali, il Palazzo dei Soviet (ultimo suo progetto costruttivista). Del corpus dei suoi scritti teorici sono analizzati quelli dal 1921 al 1933, tra i quali Il ritmo in architettura, Lo stile e l’epoca, L’abitazione (già pubblicati in italiano), i saggi e gli articoli redazionali della rivista «Sovremennaja Architektura» (parzialmente pubblicati in italiano), con una coda di saggi degli anni ‘40. Di questi sono raccolti in un’antologia diversi testi mai tradotti prima in italiano legati alla sua attività di docente di teoria della composizione architettonica e di storia dell’architettura tra i quali: la voce “Architettura” dal Dizionario dei Termini artistici dell’Accademia di Scienze Artistiche dell’URSS (1923), la recensione di P. Muratov a Il ritmo in architettura (1923), il “Programma del corso di Teoria della Composizione architettonica del 1926”, “Il costruttivismo come metodo pedagogico laboratoriale (Prolusione al corso di teoria della composizione architettonica del 1927)”, “Il colore in architettura” (1929) , “Esperimento di applicazione del metodo della dialettica materialistica per l’elaborazione di una programma didattico di progettazione architettonica (1930)”; a questi si aggiungono tre scritti degli anni ‘40 - “Processo creativo e metodo creativo”, “Questioni di tettonica e architettura moderna” - (che erano parte di un trattato di teoria della composizione architettonica, ancora inedito) e l’introduzione alla Storia generale dell’architettura da lui curata per l’Accademia di Architettura dell’URSS.

Moisej Ja. Ginzburg, architetto e teorico costruttivista e il suo insegnamento al VChUTEMAS-VChUTEIN.

Maurizio Meriggi
2024-01-01

Abstract

Moisey Yakovlevich Ginzburg (Minsk, 1892 - Moscow, 1946), architect and theorist, was the most important ideologue of the constructivist movement in architecture and created some of the most iconic works of Soviet avant-garde architecture as well as many unrealised projects. His figure as a designer and theorist is widely documented in several publications, and in the monography by S. O. Khan-Magomedov published in the 70s. In this work, we deal with his figure as a professor in the School of VChUTEMAS (from 1926 VChUTEIN) in Moscow, which together with the Bauhaus constituted in its short period of activity from 1920 to 1930 one of the most productive experiences of the avant-garde in the field of teaching the disciplines of design, whose echo had a significant influence in the most important schools of architecture in the world during the twentieth century. To reconstruct the contents of his teaching in the VChUTEMAS-VChUTEIN School, some of his key projects developed during the years of activity in the School are considered: the House of Narkomfin in Moscow, the House of Government in Alma-Ata, the de-urbanist projects for the socialist settlement in Moscow and the Urals, the Palace of Soviets (his last constructivist project). Of the corpus of his theoretical writings, those from 1921 to 1933 are analysed, including Rhythm in Architecture, Style and Epoch, Dwelling, the essays and editorial articles of the magazine "Sovremennaja Arkhitektura", with a coda of essays from the 1940s. In the Appendix following the chapters are collected texts, never before translated into English, related to his activity as a professor of the theory of architectural composition and the history of architecture, including: the term "Architecture" from the Dictionary of Artistic Terms of the Academy of Artistic Sciences of the USSR (1923), the review by P. Muratov of Rhythm in architecture (1923), the "Program of the course of Theory of Architectural Composition of 1926", "Constructivism as a laboratory pedagogical method (Prolusion to the course of theory of architectural composition of 1927)", "Colour in architecture" (1929), "Experiment of application of the method of materialistic dialectics for the elaboration of a didactic program of architectural design (1930)"; to these are added three writings of the 1940s - "Creative Process and Creative Method", "Questions of Tectonics and Modern Architecture" - (which were part of a treatise on the theory of architectural composition, still unpublished) and the introduction to the General History of Architecture edited by him for the Academy of Architecture of the USSR.
2024
Pisa University Press
979-12-5608-023-6
Moisej Jakovlevič Ginzburg (Minsk, 1892 - Mosca,1946), architetto e teorico è stato il più importante ideologo del movimento costruttivista in architettura, ed ha realizzato alcune delle opere più iconiche dell’architettura dell’avanguardia sovietica oltre ad un nutrito numero di progetti non realizzati. La sua figura di progettista e teorico è ampiamente documentata in diverse pubblicazioni, già uscite in italiano negli anni ‘70. In questo lavoro ci occupiamo della sua figura come docente nella Scuola del VChUTEMAS (dal 1926 VChUTEIN) a Mosca, che insieme al Bauhaus ha costituito nel suo breve periodo di attività dal 1920 al 1930 una delle esperienze più produttive dell’avanguardia nel campo della didattica delle discipline del progetto, la cui eco ha avuto un’influenza significativa nelle più importanti Scuole di architettura nel mondo nel corso del Novecento. Per ricostruire i contenuti del suo insegnamento nella Scuola del VChUTEMAS-VChUTEIN abbiamo considerato alcuni suoi progetti chiave elaborati negli anni di attività nella Scuola: la Casa del Narkomfin a Mosca, la Casa del Governo di Alma-ata, i progetti disurbanisti per l’insediamento socialista a Mosca e negli Urali, il Palazzo dei Soviet (ultimo suo progetto costruttivista). Del corpus dei suoi scritti teorici sono analizzati quelli dal 1921 al 1933, tra i quali Il ritmo in architettura, Lo stile e l’epoca, L’abitazione (già pubblicati in italiano), i saggi e gli articoli redazionali della rivista «Sovremennaja Architektura» (parzialmente pubblicati in italiano), con una coda di saggi degli anni ‘40. Di questi sono raccolti in un’antologia diversi testi mai tradotti prima in italiano legati alla sua attività di docente di teoria della composizione architettonica e di storia dell’architettura tra i quali: la voce “Architettura” dal Dizionario dei Termini artistici dell’Accademia di Scienze Artistiche dell’URSS (1923), la recensione di P. Muratov a Il ritmo in architettura (1923), il “Programma del corso di Teoria della Composizione architettonica del 1926”, “Il costruttivismo come metodo pedagogico laboratoriale (Prolusione al corso di teoria della composizione architettonica del 1927)”, “Il colore in architettura” (1929) , “Esperimento di applicazione del metodo della dialettica materialistica per l’elaborazione di una programma didattico di progettazione architettonica (1930)”; a questi si aggiungono tre scritti degli anni ‘40 - “Processo creativo e metodo creativo”, “Questioni di tettonica e architettura moderna” - (che erano parte di un trattato di teoria della composizione architettonica, ancora inedito) e l’introduzione alla Storia generale dell’architettura da lui curata per l’Accademia di Architettura dell’URSS.
Ginzburg, costruttivismo, teoria della composizione architettonica, VKhUTEMAS, insegnamento
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