“A trainare il comparto è sempre la riqualificazione degli immobili residenziali e del terziario”, questo è quanto evidenzia Federcostruzioni immaginando un 2020 stimolato nuovamente da incentivi e detrazioni previsti dal Governo per la riqualificazione degli immobili (Bonus Facciate, Ecobonus, Sismabonus). Quello del “bonus” non è un tema nuovo. Introdotto oltre dieci anni fa, lo strumento del bonus è stato arricchito negli anni, incoraggiando ulteriormente l’impegno dei cittadini al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica e al rinnovamento estetico dei centri urbani. Tutto questo, reso possibile da una reale convenienza a carico dello Stato. Tuttavia quello che dovrebbe stimolarci in maggior misura, proiettandoci un po’ più in là dell’anno in corso, è il via libera dal Parlamento europeo al piano Ue per la neutralità climatica entro il 2050, il “Green Deal” della Commissione Europea approvato il 14 gennaio scorso. Un piano d’investimenti per i prossimi 10 anni, che mobiliterà almeno mille miliardi di euro per rendere l’economia più rispettosa dell’ambiente. Miliardi che potranno andare a tutti i Paesi, non solo a quelli chiamati a maggiori sforzi per uscire dal carbone. “Per l’Italia si parlerà di centinaia di milioni”, ha puntualizzato il commissario agli affari economici, invitando a non concentrarsi sulla singola posta in palio, ma sul potenziale di questa sfida “che cambierà nei prossimi dieci anni il modo di consumare, di abitare e il modo di alimentarsi se davvero vogliamo arrivare all’obiettivo della neutralità climatica”. Si tratta di un programma che interesserà tutti gli aspetti della vita economica e sociale, dai trasporti all’agricoltura, dall’industria all’edilizia, e che trasformerà le abitudini dei cittadini, nonché le strategie delle imprese. Il “Green Deal” va inteso come una risposta politica alla richiesta dei cittadini di maggiore attenzione al clima e all’ambiente, ma anche una proposta per una nuova economia. Non è un caso che sempre più consumatori hanno a cuore il tema della sostenibilità. Tant’è che il mercato sembra registrare uno spostamento delle preferenze di acquisto a favore di aziende sostenibili e questo orientamento potrebbe influenzare positivamente il processo di sostenibilità già avviato da molte imprese. Filiera delle costruzioni, distribuzione di materiali per l’edilizia compresa, sarà chiamata a svolgere la sua parte.

Cavalcare le ristrutturazioni

R. Bolici
2020-01-01

Abstract

“A trainare il comparto è sempre la riqualificazione degli immobili residenziali e del terziario”, questo è quanto evidenzia Federcostruzioni immaginando un 2020 stimolato nuovamente da incentivi e detrazioni previsti dal Governo per la riqualificazione degli immobili (Bonus Facciate, Ecobonus, Sismabonus). Quello del “bonus” non è un tema nuovo. Introdotto oltre dieci anni fa, lo strumento del bonus è stato arricchito negli anni, incoraggiando ulteriormente l’impegno dei cittadini al risparmio energetico, alla sicurezza antisismica e al rinnovamento estetico dei centri urbani. Tutto questo, reso possibile da una reale convenienza a carico dello Stato. Tuttavia quello che dovrebbe stimolarci in maggior misura, proiettandoci un po’ più in là dell’anno in corso, è il via libera dal Parlamento europeo al piano Ue per la neutralità climatica entro il 2050, il “Green Deal” della Commissione Europea approvato il 14 gennaio scorso. Un piano d’investimenti per i prossimi 10 anni, che mobiliterà almeno mille miliardi di euro per rendere l’economia più rispettosa dell’ambiente. Miliardi che potranno andare a tutti i Paesi, non solo a quelli chiamati a maggiori sforzi per uscire dal carbone. “Per l’Italia si parlerà di centinaia di milioni”, ha puntualizzato il commissario agli affari economici, invitando a non concentrarsi sulla singola posta in palio, ma sul potenziale di questa sfida “che cambierà nei prossimi dieci anni il modo di consumare, di abitare e il modo di alimentarsi se davvero vogliamo arrivare all’obiettivo della neutralità climatica”. Si tratta di un programma che interesserà tutti gli aspetti della vita economica e sociale, dai trasporti all’agricoltura, dall’industria all’edilizia, e che trasformerà le abitudini dei cittadini, nonché le strategie delle imprese. Il “Green Deal” va inteso come una risposta politica alla richiesta dei cittadini di maggiore attenzione al clima e all’ambiente, ma anche una proposta per una nuova economia. Non è un caso che sempre più consumatori hanno a cuore il tema della sostenibilità. Tant’è che il mercato sembra registrare uno spostamento delle preferenze di acquisto a favore di aziende sostenibili e questo orientamento potrebbe influenzare positivamente il processo di sostenibilità già avviato da molte imprese. Filiera delle costruzioni, distribuzione di materiali per l’edilizia compresa, sarà chiamata a svolgere la sua parte.
2020
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