Recensione alla mostra e ai due volumi ad essa relativi: Italia Inside Out, Milano, Palazzo della Ragione, Mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano–Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti 1. I fotografi italiani 2. I grandi fotografi e l’Italia. Henri Cartier-Bresson e gli altri. Periodicamente sembra riemerga la “necessità” di una riflessione sulla descrizione dell’Italia che, di volta in volta, ha assunto declinazioni diverse nel campo della rappresentazione fotografica: l’inaugurazione, e forse la codificazione, di un nuovo modo di guardare; la riformulazione del ruolo della fotografia come forma e mezzo d’indagine; la riflessione sui mutamenti dello sguardo nel tempo, potremmo dire: le sue avventure. Nel primo caso è stata l’occasione per proporre un nuovo modo di “costruire” il paesaggio italiano attraverso una particolare attenzione al quotidiano e allo specifico locale, lontana dalla visione idealistica e stereotipata del monumento e del fatto eccellente. In questo caso una ricerca sullo spazio italiano è diventata una ricerca sullo sguardo e sulla fotografia stessa come mezzo di rappresentazione. Nel secondo caso si è inteso fornire una immagine contemporanea e inedita di un territorio nazionale che si era omologato in una serie di spazi mediocri che necessitavano attenzione e che dovevano essere visti, per la prima volta, con curiosità e disponibilità, adottando specifiche forme di indagine fotografica. Nel terzo caso, infine, ci si rivolge al passato per raccontare una storia di sguardi che sono mutati nel tempo, forse tanto quanto sono cambiati lo spazio e la società del Paese: da quelli carichi di memoria a quelli più progettuali, come sonde alla ricerca indizi capaci di aiutarci a ridefinire il nostro futuro.

Sguardi incrociati

INFUSSI, FRANCESCO
2016-01-01

Abstract

Recensione alla mostra e ai due volumi ad essa relativi: Italia Inside Out, Milano, Palazzo della Ragione, Mostra promossa e prodotta dal Comune di Milano–Cultura, Palazzo della Ragione, Civita, Contrasto e GAmm Giunti 1. I fotografi italiani 2. I grandi fotografi e l’Italia. Henri Cartier-Bresson e gli altri. Periodicamente sembra riemerga la “necessità” di una riflessione sulla descrizione dell’Italia che, di volta in volta, ha assunto declinazioni diverse nel campo della rappresentazione fotografica: l’inaugurazione, e forse la codificazione, di un nuovo modo di guardare; la riformulazione del ruolo della fotografia come forma e mezzo d’indagine; la riflessione sui mutamenti dello sguardo nel tempo, potremmo dire: le sue avventure. Nel primo caso è stata l’occasione per proporre un nuovo modo di “costruire” il paesaggio italiano attraverso una particolare attenzione al quotidiano e allo specifico locale, lontana dalla visione idealistica e stereotipata del monumento e del fatto eccellente. In questo caso una ricerca sullo spazio italiano è diventata una ricerca sullo sguardo e sulla fotografia stessa come mezzo di rappresentazione. Nel secondo caso si è inteso fornire una immagine contemporanea e inedita di un territorio nazionale che si era omologato in una serie di spazi mediocri che necessitavano attenzione e che dovevano essere visti, per la prima volta, con curiosità e disponibilità, adottando specifiche forme di indagine fotografica. Nel terzo caso, infine, ci si rivolge al passato per raccontare una storia di sguardi che sono mutati nel tempo, forse tanto quanto sono cambiati lo spazio e la società del Paese: da quelli carichi di memoria a quelli più progettuali, come sonde alla ricerca indizi capaci di aiutarci a ridefinire il nostro futuro.
2016
rappresentazione fotografica, descrizione, territorio, Italia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1015573
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